L’economia dell’isola
L’economia di Lampedusa si basa principalmente sul turismo, sulla pesca, sull’industria conserviera del pesce azzurro e solo marginalmente sull’agricoltura e la pastorizia.
I primi abitanti dell’isola erano dediti principalmente all’agricoltura, ma nel tempo questa ha lasciato posto alla pesca che fino a pochi decenni fa è stata la principale risorsa per l’economia di Lampedusa. Le flotte pescherecce lampedusane si dedicavano prevalentemente alla pesca del pesce azzurro (sgombri, alacce ed aguglie), che incrementava l’industria conserviera, ma non era da meno la pesca di pesci più pregiati come tonno, pescespada, ricciola, dentice, praio ecc.
Altro elemento importante per l’economia di Lampedusa è stata la pesca delle spugne, che prese piede dal 1887, quando un pescatore trapanese ne individuò un ricco banco nei fondali dell’isola. Da allora decine di pescherecci siciliani, napoletani e greci cominciarono ad arrivare a Lampedusa per pescare questo porifero molto ricercato. Una volta raccolte in mare, le spugne, di colore molto scuro per via delle impurità e dei microrganismi contenuti, subivano un articolato processo di lavorazione. Prima di tutto venivano distese all’ombra per espellere il carico di microrganismi, quindi erano inserite in sacchi di tela e immerse nell’acqua di mare per pulirle. Successivamente si procedeva a batterle energicamente con dei bastoni per consentire l’uscita di qualsiasi impurità residua. Per finire venivano raccolte in collane e poste ad asciugare completamente. Alla fine del trattamento si mostravano di un colore tendente al marrone.
Attualmente, a causa della pesca a strascico che ha drenato i fondali, estirpando anche i banchi di spugne in formazione, e della diffusione delle spugne sintetiche, più facili da reperire e sicuramente più economiche, il mercato delle spugne di mare non è più così fiorente. Più in generale, l’intero settore della pesca ha subito una battuta d’arresto per un progressivo impoverimento dei nostri mari dovuto alla razzia indiscriminata che avviene ormai da centinaia di anni.
Oggi, la maggior parte degli abitanti di Lampedusa è impegnata nel settore turistico, infatti, negli ultimi decenni sono sorte sull’isola moltissime attività ricettive quali hotel, b&b;, case vacanza, affittacamere, oltre ai numerosi esercizi dedicati alla gastronomia e all’intrattenimento, come ristoranti, gastronomie e rosticcerie da asporto, street food, bar, pasticcerie, gelaterie ecc. Ai visitatori è garantita una vastissima possibilità di scelta, sia per quanto riguarda la tipologia degli alloggi proposti, che spazia dalla classica formula hotel, a tutta una serie di sistemazioni in villette, bungalow o dammusi in pietra locale immersi nella vegetazione, sia in relazione alla sfera culinaria, che vanta un’antichissima tradizione fatta di piatti genuini, con ingredienti della nostra terra e del nostro mare, che si tramanda da generazioni.